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Credo che la mia generazione sia profondamente in crisi.

Parlo di tutti coloro che hanno finito o sono al termine di un percorso di studi…di un lunghissimo percorso di studi.

Pare che oggi per lavorare tu debba essere un tutto-fare, ma contemporaneamente giovane ed estremamente specializzato, tutte contraddizioni che ancora non so e non riesco a risolvere.

Magari è un caso italiano, magari no….credo che comunque la situazione in Italia sia un po’ più esasperata che all’estero, ma non credo che questa differenza sia dettata dalla crisi economica.

Certo, la crisi fa la sua parte , ma il movente principale di questa situazione io credo sia una sfiducia generale.

La generazione governante ( quella dei miei genitori, quella dei 68ttini) pare essere insoddisfatta della realtà risultante dalle sue proteste e dalle sue idee; di conseguenza pare sfiduciata nella possibilità di creare una migliore…Accade a questo punto una sorta di transfert: loro hanno fallito, non avendo costruito il mondo che volevano per  i loro figli, e trasferiscono il fallimento proprio sulla generazione entrante.

Inconsciamente io credo che ci trasmettano questo strano senso di impotenza. Un giovane, per natura, o almeno io, è portato a sognare, a volare in alto, a fantasticare e io personalmente credo che sia proprio questa capacità immaginativa a “salvare il mondo”: se io punto in alto, altissimo, anche al di sopra di ogni possibilità potrò raggiungere ottimi risultati, non quelli sperati forse, ma comunque molto alti, perchè ho saputo e ho avuto il coraggio di ambire.

Un giovane oggi si sente un po’ tarpate le ali.

Si faccia un esperimento:

si mettano a vivere insieme 10 persone per 5 giorni. Se due 2 sono depressi dal secondo giorno alla fine dei 5 giorni tutte le persone sono depresse.

Alias:

se chi è il mio esempio e chi è responsabile della mia educazione è sfiduciato, e restio a credere che le cose possano cambiare, io inconsciamente mi autocensuro.

Ci vuole una gran forza di volontà da parte dei giovani per contrastare una generazione governate che volutamente non ci lascia posto per provare a realizzare i nostri sogni perchè loro non sono stati capaci di realizzare i loro e quindi ( a loro pare automatico) anche noi falliremo.

Di fronte a questa difficoltà i giovani si dividono tra quelli che diventano iper attivi e quelli che si impigriscono…

Vebbè non è mia intenzione con questo post mettere il dito contro nessuno, ma semplicemente è una riflessione che maturo da un po’ di tempo e che questo video ha risvegliato.

Se qualcuno vorrà commentare il mio punto di vista, sarò felice


Ecco un modo intelligente e furbo per creare una password assolutamente sicura ma facilmente ricordabile e applicabile a diversi siti con una piccola modifica.

Ottimo metodo!!!


schema dei flussi di uno spettacolo teatrale

clicca sull'immagine per ingrandire


Ogni persona ha il suo carattere, si dice, e lo ribadisce la nota favola della Cicala e della Formica.

La Formica Web è il progettista che prima di mettersi all’opera vuole avere tutto sotto controllo. Nella sua mente, sulla carta, sui documenti, sulla lavagna, ogni singolo passaggio del progetto deve essere stato trattato nei dettaglio; scannerizzate le singole parti, formalizzato il tutto…pronto per il funzionamento, senza margini di dubbio, solo da trasferire dalla carta alla realtà.

E SE POI NON FUNZIONA???

Ecco il Dramma della Formica Web. Dopo ore e ore spese a scovare le migliori soluzioni, ad architettare tutte le strutture, studiare i vari passaggi e districare tutti gli intrichi ecco, finalmente la messa online del mastodontico progetto nella sua interezza e… NON FUNZIONA!!!

Gli utenti non capiscono qualcosa, la navigazione non è facile o intuitiva, ci si accorge  che qualche particolare è sfuggito… del resto il progettista si immagina di essere nella testa dell’utente ma di fatto non lo è… l’errore, la svista, l’ovvietà non tanto ovvia alla fine, sono minacce sempre in agguato.

E di fronte a una simile delusione la Formica Web a testa bassa cade nella più acuta depressione e si prepara a una dose indolore di DDT.

Esopo si rivolterebbe nella tomba se mi sentisse, ma a volte, seocndo me è meglio essere la Cicala del Web

Con fare apparentemente disinteressato la Cicala Web studia il progetto ma non pretende di portarlo a termine e perfetto al primo colpo. La nostra eroina ne prepara una prima versione ( ben fatta, si intende) e poi la passa ai realizzatori. Mentre sono all’opera grafici, copy, marketer e chi più ne ha più ne metta, lei si fa una bella strimpellata al sole o si guarda qualche video su Youtube. Quando il suo Progetto 1 è stato realizzato, ordina che si faccia un primo test con gli utenti. La Cicala Web nuovamente posa la chitarra e inforca gli occhiali e valutanto la riuscita del prodotto in base ai test, decide se e dove va modificato, studia le modifiche e consegna nuovamente ai vari ingranaggi del meccanismo web. Altra strimpellata e altro video. Nuovo test, nuove modifiche e così via…

La Cicala Web punta alla perfezione del progetto come la Formica, ma crede che la perfezione sia un work in progress! Sostiene che sia indispensabile un puntuale e cadenzato confronto con il reale funzionamento del prodotto da lei studiato,  e che i risultati di tale confronto siano gli input per la lunga scalata verso il prodotto perfetto…o quanto più perfetto possibile.

La Formica Web è la progettazione intesa in senso tradizionale

La Cicala Web è Agile Design

A questo proposito vi segnalo un video interessante:

http://www.ted.com/talks/tom_wujec_build_a_tower.html